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PREFAZIONE

Traducendo per la Casa Editrice Sociale il volume Campi, Fabbriche ed Officine, ci siamo accorti ch’esso non è più attuale. Tutta l’opera è poggiata su dati statistici e constatazioni aritmetiche che la guerra mondiale ha sconvolto. Resta intatta e inconfutabile l’idea centrale della integrazione del lavoro, difesa dal Kropelikin: ma dopo le distruzioni della guerra e la accentuata interdipendenza delle nazioni, codesta idea deve sottostare a tutto un muove processo evolutivo, economico e politico, la cui durata nel tempo è imprevedibile. La stessa idealità rivoluzionaria dell’autore, del resto, ci sembra in contrasto con lo spirito costruttivo di quest’opera, se desso oggi dovesse trionfare di contro al profondo rinascimento internazionalista fecondato dalla prora della guerra. La rivoluzione non può essere un problema nazionale, se deve avere un