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Pagina:Le-Storie-Di-Ammiano-Marcellino-Tradotte-Da-Francesco-Ambrosoli-Con-Note- vol-2.djvu/11

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LE STORIE

DI

AMMIANO MARCELLINO


LIBRO VENTESIMOSECONDO


SOMMARIO


I. Giuliano Augusto per timore di Costanzo fermasi nella Dacia, e di nascosto consulta gli aruspici e gli auguri. — II. Saputa la morte dell’Imperatore scorre le Tracie, entra in Costantinopoli pacificata, e riceve senza combattere sotto di sè tutto l’Imperio romano. — III. Alcuni fautori di Costanzo sono condannati, parte a ragione, parte ingiustamente — IV. Giuliano Augusto scaccia dal palazzo tutti gli eunuchi, i barbieri e i cuochi. Vizii degli spadoni di corte; e corrotta disciplina militare. — V. Giuliano apertamente e liberamente professa l’idolatria fino allora dissimulata, ed aizza a discordia i vescovi cristiani. — VI. Con qual arte obbligò a rimpatriare parecchi litiganti egiziani, dai quali era molestato. — VII. Giuliano in Costantinopoli rende spesse volte ragione nella Curia, e mentre quivi attende ad ordinare le cose delle Tracie, vengono a lui parecchie ambascerie di estere nazioni. — VIII. Descrizione delle Tracie, del serio Pontico, e dei luoghi e delle nazioni circonvicine al Ponto. — IX. Giuliano Augusto dopo avere accresciuta ed ornata Costantinopoli, si trasferisce ad Antiochia. Cammin facendo dà a quelli di Nicomedia il danaro occorrente per riparar le rovine della