Pagina:Le Istorie Trentine in compendio ristrette 1847.djvu/5

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fin tra quelli che in altro si acquistarono molte cognizioni, danno prove di essere nella patria Istoria fondatamente istruiti; la nostra gioventù, anche la studiosa, la ignora del tutto: il popolo o niente ne sa, o tiene per vere ed esatte le tradizioni manche, e confuse e guaste dalle favole. E noi non difettiamo già di libri Istorici, chè molte sono le opere da valenti uomini intorno le trentine Istorie pubblicate. Ma i più scrissero in particolare, cioè o solo de’ tempi antichi, o di quelli dell’età di mezzo, o delle cose puramente civili, o soltanto delle ecclesiastiche, o di alcune famiglie illustri, o di una sola valle, o d’una sola città: e quelli che professarono di scrivere di tutto il Trentino, e dar ce ne vollero le più importanti memorie, o ce le offrirono povere di notizie utili, ed imperfette, o tali che pochi, per le sopra addotte ragioni le possono leggere con piacere e profitto. Ed è poi grande e deplorabile sventura nostra che alcuni scritti, sì di nostri che di stranieri, servirono più presto a mettere nella nostra Istoria confusione e incertezza, che a dilucidare i fatti, e a fare manifesta la indubitata verità.

Finchè non sorgeranno di questi animosi che abbiano tanto di coraggio da anteporre l’altrui profitto, il profitto generale, alla propria gloria, o diciam meglio vanità, chè gloria vera uom si procaccia solo coll’esser utile ai molti, non si vedrà in nessun luogo la gente istruita della sua Istoria. Allora solo si leggerà, e si verrà in cognizione di quella d’una città capitale e della sua provincia quando uno, o