Pagina:Le Istorie Trentine in compendio ristrette 1847.djvu/60

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posizione tale da doversene fare gran conto volendo o difendere le altre italiche provincie, o muovere di qua per tenere in soggezione i Germani. Per ciò non è dubbio che nel tempo di quelle invasioni non si allestissero qui grandi apparati di guerra. Ammiano Marcellino racconta che Giuliano Cesare, poiché gli Svevi facevano incursioni nelle Rezie, credette necessario lasciare le delizie di Roma, sono le sue parole, per venire a Trento a fin di disporre de' mezzi con che sedare e quelli, ed altri movimenti de' Barbari. Anche l’imperatore Graziano venne poco dopo in persona a Trento, e di qui passò a Bauxare, allora castello o borgata e più tardi città di Bolzano, per visitare i luoghi forti, e provvedere ai bisogni delle difese. Vedete l’opera di Giovanelli: Su la via Claudia Augusta.

Per quanto dicemmo delle romane Vie nel Trentino, delle invasioni de' Germani, e della opposizione che da questa parte si dovette loro fare, nasce il desiderio di sapere fin dove si estendessero allora verso il settentrione i confini, della trentina provincia, e quali e dove fossero i luoghi fortificati e presidiati per la difesa. Leggiamo che di là di Endice, (Egna, difesa probabilmente dal castello Enne) su la destra dello Adige era il luogo detto Vadum (Vadena) sito dove si guazza, si passa per l’acqua facilmente, difeso da Fetibus: ch'erano due castelli con presidio; che più su di Vadum fu il Castello fortissimo Formicarium, e forse ivi presso il Ponte di Druso; che di là del pure ben sito e fortificato Bauxare, più in fuori nella stretta valle dell'Isarco, ivi dov’è ora la Chiu-