Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/100

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92 novelle indiane di visnusarma

Ancora:


Non si onora quaggiù in terra,
S’anche grande e liberale,
Chi non fe’ qualche gran male.


Però adorano le genti
I serpenti, — non l’augello
Che ne suole far macello1.


E poi:


Quelli tu piangi che pianger non dèi
E li rammenti ancor quai saggi molto.

I sapïenti non fan pianti e omei
Per chi è vivo o per chi da morte è colto. —


Così, allora, confortato da colui, Pingalaca, scordatosi il dolore di Sangivaca, creato suo ministro Damanaca, regnò felicemente. Così è finito il primo libro del Panciatantra, opera dell’inclito Visnusarma, che ha il titolo della scissione degli amici.


  1. Si riferisce al culto dei serpenti, venuto forse dal terrore. L’augello che ne fa sterminio, è l’aquila.