Vai al contenuto

Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/138

Da Wikisource.
130 novelle indiane di visnusarma

E poi:


Sempre alle antiche piaghe
Altre piaghe son porte;
Va perduto l’avere
E divampa più forte
Desìo del possedere;


Nei dì della sventura
Levansi contro gii odi.
Oh! veramente assai
In ogni buco1 i guai.


Oh! da chi mai è stato detto con tanta giustizia? che


Questa perla, il cui nome
In tre suon si comprende2,
Amico, qual ne’ giorni
Del terror ci difende


E vasello è d’amore
E di conforto al core,
Da chi fu mai prodotta? —


Ma, in quel momento, ecco giunger pur là Citranga e Lagupatanaca che altamente piangevano. Hiraniaca allore disse: Oh! perchè questo inutile lamento? Fino a che Mantaraca non sia menato lontano dalla nostra vista, si deve pensare a qualche espediente per liberarlo. Perchè è stato detto:


Chi non sa che far lamenti
Ove alcun malanno il colga,
Fa che quel malanno aumenti
E alla fine mai non volga.
Dissero i saggi
Che del ben vivere
Hanno la cura,


Solo rimedio
Alla sventura,
Perchè essa cessi,
Bene adoprarsi
E lasciar subito
Di disperarsi.


Ancora:


Per ben guardar ricchezza ch’è venuta,
Perchè abbiasi ricchezza in avvenire,

Per liberar persona ch’è caduta


In qualche gran malanno, altro rimedio
Del consigliarsi non è a suggerire. —


Ciò udendo, il corvo disse: Oh! se così è, si eseguisca un mio consiglio. Vada Citranga sulla via del cacciatore, poi, presso a un qualche stagno, si lasci cadere esanime sulla sponda. Io allora, posatomi sulla sua testa, gliela piluccherò con leggieri colpi di becco, perchè quello scellerato di cacciatore, credendola morta ai colpi del mio becco, gettato a terra Mantaraca, corra dietro alla preda. Tu allora rosicchierai i legami d’erba a Mantaraca perchè esso sollecitamente si cacci dentro allo stagno. — Citranga disse: Eccellente il consiglio che tu hai pensato! Ora si può dire che Mantaraca è libero. Perchè è stato detto:


Primo fra tutte cose
Il poter della mente
Divisa chiaramente
Qual delle tante imprese


Effetto aver potrà
E quale non l’avrà
L’uom saggio, non lo stolto,
Cotesto intende e sa.

  1. In ogni luogo di scampo. Vedi sopra.
  2. Così, perchè la parola amico è di tre sillabe in italiano. Il testo dice due sillabe perchè la parola per dire amico, in sanscrito, è mitra.