Vai al contenuto

Pagina:Le Novelle Indiane Di Visnusarma, UTET, 1896.djvu/155

Da Wikisource.

libro terzo 147

istante; la compagnia dei proprii cari è simile a un sogno; illusione è la famiglia e la turba degli amici e congiunti! Fuor della vita religiosa, non c’è altra via! Perchè è stato detto:


Poi che i corpi sono labili
E felicità non dura
E la morte sempre accostasi,
Vuolsi far della virtù
La conquista imperitura.


Uom, di cui vanno e vengono
I di senza virtù,
De’ fabbri come il mantice
Respira e nulla più1.


E poi:


Senza virtù scienza è cosa inutile
Come del can la coda, che non può

Nè coprir le vergogne nè difenderlo
Se una mosca per caso il morsicò.

Quale il grano leggiero in fra le biade,
Quale ogni augello vil tra gli altri augelli,

Quale l’abbietta mosca appo le genti,
Tale ogni uom cui virtude non abbelli.

D’una pianta val più assai
Frutto e fior che ne côrrai;
Più del latte che si sprema,
Valer dicesi la crema,
E d’un olio ancora impuro
Val più assai l’olio ch’è puro,
E di tutta umanità2
Maggior pregio ha la pietà.
Solo per fare le occorrenze sue
E per mangiare, a utilità d’altrui,

Come le bestie, fatto fu colui
Che scevro va da pregio di virtue.


Lodano i sapïenti del ben vivere
La fermezza del core in tutte l’opere;

Di virtù ch’è irretita a mille ostacoli,
Davver! che la partenza è rapidissima!

Brevemente, o genti, a vui
Dir si può virtù che sia.
A che far tante lungaggini?
Dee l’onesto aitare altrui
E di gente mala e ria
Proprio è gli altri tutti offendere.
La somma ascoltisi
D’ogni dovere,
E ciascun vogliala
Poi ritenere:
Da te per gli altri
Mai non si appresti
Ciò che in niun modo
Per te vorresti. —


Avendo udito quella esposizione dei doveri, la lepre disse: O Capingiala, eccoti qui un penitente, dottor di leggi, sulla sponda del fiume! Interroghiamo costui. — Capingiala disse: Ma non è egli, per sua propria natura, il nostro nemico? Interroghiamolo adunque stando da lontano, che non avvenga in lui alcuna infrazione dei voti. — Allora, stando da lontano, l’uno e l’altro dissero: O penitente dottor di leggi, una questione è fra noi due. Tu danne la definizione a noi con cotesta tua sapienza nelle leggi. Quello che di noi due rimarrà perdente nella disputa, sia divorato da te. — Ma l’altro disse: Amici, non dite così! Io mi son ritratto dalla via che mena all’inferno, e il non offendere alcun vivente è la vera via della pietà. Perchè è stato detto:


Poiché da’ sapienti proclamato
Fu dover primo il non uccider mai,

Anche allora che t’hanno morsicato,
Pidocchi e cimici risparmierai.

  1. Il testo: «respira, ma non vive»; cioè ha soltanto una vita materiale.
  2. Nel senso di esser nato uomo.