Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/181

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RIME



Vizii e Difetti


XXXVI

Della superbia.


     O mente folle del superbo altero
Ch’al cielo et alla terra è odïoso!
Ciascun superbo si tien valoroso;
Tanto soperchio ama la sua essenza,
5Che tien ferma credenza
Di mettersi sicuro ad ogni impresa;
Ond’egli ha spesso morte e grave offesa.



XXXVII

Della invidia e suoi effetti.


     O falsa Invidia, inimica di pace,
Trista del ben altrui, che non ti nuoce?
Tu porti dentro quell’ardente face
Che t’arde ’l petto, ed altrui metti ’n croce.



XXXVIII

Della naturale invidia.


     Uom di misero stato
Non è mai invidiato;
Ma sol chi ha del ben e tien virtute.
Dunque per prego d’eterna salute
5Rifreni cotal fera,
Che non istrugga e pêra
Per lo difetto suo l’altrui bontade.
Perchè non è maggiore gravitade,
Nè più grave dolor già non si sente,
10Che portar pena per esser valente.



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