Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/313

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RIME

     Disegna poi come lo ’nferno giace
Da indi in giù distinto in tre cerchietti;
90E poi dimostra con ragion vivace
     Perchè dentro alle mura i maledetti
Spiriti sien di Dite e nel suo cerchio,
93Più coloro c’ha di sopra detti.
     Centauri trova poi sovra al soperchio
D’un’altra valle sovra Flegetonte,
96Nel qual chi fe al prossimo soverchio
     Bollir vede per tutto; e perchè conte
Le vie selvagge, a passar la riviera
99Nesso gli fa della sua groppa ponte.
     Oltre passati, in una selva fiera
Di spirti in brocchi nodorosi e torti
102Mutati entraron per via stranïera:
     Tutti sè stessi i miseri avìen morti,
Che li piangean divenuti bronconi:
105Dove gli fe Pier delle Vigne accorti
     Delle dolenti lor condizïoni
E delle sue; e nella selva stessa,
108Dopo gli uditi miseri sermoni,
     Da nere cagne un’anima rimessa
Vide sbranare, e seppe a tal martìro
111Dannato chi la sustanza commessa
     All’util suo biscazza. E quindi gîro
Più giù, dove piovean fiamme di foco
114Fuor della selva sovra un sabbion diro;
     Là dove Capaneo curante poco
Vider giacer sotto la pioggia grave
117Con più molti arroganti. E ’n questo loco
     Seguendo mostra con rima soave
D’una statua che è di più metalli
120L’acqua cadere in quelle valli prave,
     E quattro fiumi per più intervalli
Nel mondo occulto fare in fino al punto
123Più basso assai che tutte l’altre valli.
     Poi ser Brunetto abbruciato e consunto
Sotto l’orribil pioggia correr vede,
126Col quale alquanto parlando congiunto


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