Pagina:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu/444

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SINIBALDO PERUGINO — RIME

     Ed è bisogno per ciascun riparo
Pensar come son vani
Mo’ gl’intelletti umani,
Che son ei fuor d’ogni amoroso effetto
75Non san ben quant’è amor da tener caro,
E che sempre mal vane
Qualunque non rimane
In quel piacer di questo dio suggetto.
Ed io, sol per aver lui in dispetto,
80Fatta son serva del crudel tiranno,
Che con sottile inganno
Vien divorando il ben dell’universo.
Dunque, per tal riverso,
Amor è quel che ciascun ben difende
85Con bel costume e ragionevol verso.
E però, se te incende
Del caldo suo, tu puoi viver sicura;
E, come or se’, sarai vestale e pura. —
     Ond’io attento alla dogliosa voce
90E ’l secreto parlare,
Che nell’effetto appare,
Dentro a me sento che ’l cor si conforta;
E penso ancor, che donna, che mi nuoce
In celarmi le avare
95Luci leggiadre e chiare,
Per tal cagion ne potrebbe esser morta.
Non si vuole ad amor serrar la porta,
Che gli diletti del cor ci apre e chiude:
Amor vuol veder gnude
100Le luci belle d’ogni atto crudele.
Però, se per me vele
Spesso i begli occhi con la bianca mano,
Spero, donna gentil, come fedele
D’amore e servo umano,
105Veder degli occhi tuoi giusta vendetta;
Che forse per molti altri ancor s’aspetta.


(Dal vol. II delle Poesie italiane inedite, raccolte da F. Trucchi.)