![]() |
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. | ![]() |
94 |
dovessero rispondere dell’intero pagamento, perchè nel 1231 quello di Almenno dovette prendere a mutuo l. 73 soldi 11 den. 6 per pagare un fodro imposto in quell’anno dal Comune di Bergamo1. Questi Comuni rurali poi, tra gli altri ufficiali, come i Consoli, il Canevario, eleggevano anche ogni anno i taliatores fodri2, i quali erano detti anche extimatores3, in quanto, per ripartire fra i Vicini l’onere imposto, come vedremo, procedevano anche ad una revisione delle stime preesistenti.
Il silenzio assoluto di tutti i nostri Statuti sulla materia censuaria, non permette di affermare alcunchè di positivo su questo argomento; sembra però che in massima per lungo tratto del secolo decimoterzo l’imposta sui terreni non colpisse che i beni dei rustici4, e, malgrado le vive e insieme ingiustificabili opposizioni, anche i beni degli ecclesiastici5: in generale i beni di quelli, che non militavano nell’esercito cittadino; i cittadini poi non saranno stati colpiti da queste imposizioni, che quando speciali ed urgenti necessità lo richiedevano, come per sopperire alle spese di lunghe guerre o per estinguere debiti contratti6. Ma quanto più l’amore dell’armi veniva meno, e all’armi mercenarie si cominciava ad avere ricorso, e quando colle podesterie dei
- ↑ Arch. Capit. M 3.
- ↑ Pergam. in Bibl. n. 446.
- ↑ Stat. 1353, I § 24, ms. in Bibl.
- ↑ Ronchetti IV, 49.
- ↑ Ronchetti IV, 75, 78, 81 ecc. Arch. Capit. C 5, L 17; Pergam. in Bibl. nn. 1855, 2213; Lupi Stralci n. 32, ms. in Bibl. Λ, IV, 4.
- ↑ Mandelli Vercelli II, 98 seg. Veggasi anche Liber Pot. Brix. fol. 126 v., 127, 132 del ms. nella Quiriniana. V. pure Rovelli, Stor. di Como II pag. CLXXVII.