Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/144

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(l. 0,73) ad mittendum servitorem acceptum unam cartam de lodazione fossati quod fecit fieri Vicinancia; libras 5 imper. (l. 145,90) pluribus de Seriale qui fecerunt pro ipsa Vicin. unum capicium fossati de S. Gervasio quod impositum fuit pro Comuni Pergami suprascripto anno1.

Nello Statuto del 1248 troviamo la rubrica di un capitolo, nel quale si conteneva: de porticubus faciendis per Vicinantias2. I portici non solo erano di ornamento alla città e insieme servivano mirabilmente quali luoghi di convegno, ma doveano essere tenuti come una necessità, perchè quando la popolazione si addensava in uno strettissimo ambito, nè gran fatto vaste erano le abitazioni, anche le botteghe saranno state assai scarse, onde non poteva a meno di essere sentito il bisogno, che nei varii punti della città, meglio alla portata degli abitanti, si trovassero tali costruzioni, ove i mercatanti potessero in qualunque stagione dell’anno riparare colle loro merci ed esporle in vendita. Quindi è che non infrequenti volte nelle imbreviature de’ notai del secolo decimoterzo occorre menzione anche di atti rogati sotto questi portici, come, a cagion d’esempio, tra quelle di Viviano di Alberto Gatti del 1281 leggiamo: actum die 8 intr. Ianuar. in civitate Pergami in via de Arena sub portichu vicinali ipsius Vicinancie3, e come in parecchi altri esempi, che non mi sarebbe difficile qui recare.

Il Comune, come vedemmo, ordinò la costru-

  1. Acta qu. 3.
  2. Stat. 1248, ind. coll. 15 § 56 col. 2035.
  3. Imbrev. nell’Arch. Notarile di Bergamo.