Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/153

Da Wikisource.

131

casa aque de Cornu per guardatorem ipsius aque et per Consules Vicin. s. Michaelis de Puteo Albo, Et teneantur custodes ipsarum aquarum stare et habitare in Vicinia cuius aque sunt custodes. E questa disposizione durò quanto la veneta dominazione1.

Dell’altre fontane propriamente dette, ove erano condotte e raccolte le acque, che scendevano dai colli sovrastanti alla città, qui non vi ha parola. Esse, come avvertii, erano state edificate dal Comune, come lo lasciano supporre, e la uniforme loro struttura, che le richiama ad un’epoca sola, per lo meno alla fine del secolo XII, e le iscrizioni a noi pervenute, come ad esempio quella di Pignolo del 12582, che attribuisce tale opera al podestà Gutuero Rufino di Asti nella seconda metà del suo reggimento, e infine il fatto costante pel quale vediamo il nostro Comune aver sempre provveduto alla prima costruzione di tali fontane, come nel 1294 quella a’ piedi della torre comunale per opera del podestà Federico de’ Ronzoni3, nel 1342 il fons magnus ora Fontanone4, e così via. Naturalmente il Comune avrà costrutto queste fontane in modo che rispondessero alle esigenze, delle singole Vicinie, in cui era partita la città; ma è certo, che una volta adempiuto a questo dovere, ne abbia ad esse abbandonata la manutenzione, non così però, che nel secolo decimoterzo, o per la qualità delle opere, o per-

  1. Stat. 1493, 8 c. 80 p. 281.
  2. Calvi Effem. I. 397: Ronchetti III, 224, che male la rilevarono.
  3. V. le iscriz. trasportate in fianco alla scala della Biblioteca, certo per errore, perchè non appartiene a quelle di S. Agostino.
  4. V. le iscriz. ancora in luogo sotto l’edificio dell’Ateneo.