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che pure erano permessi, quali il ludus schachi, bastonzelli et paletti1. Ed altri obblighi addossava il Comune ai Consoli delle Vicinie. Così essi dovevano subito denunciare i contravventori se in un funerale si portavano più di quattro croci2; avevano uguale obbligo se nella città o nei dintorni, fino a due miglia, si fossero abbruciate feci per farne polvere3. Solo nella Piazza del Comune doveasi tenere il Mercato delle biade e dei legumi; e quindi i Consoli delle Vicinie erano soggetti ad una pena se avessero permesso, che si fosse aperto un mercato in altro luogo, da quello stabilito dal Comune4; ed anche questa disposizione ebbe vigore sinchè durò il Veneto dominio5.
Le condizioni topografiche della città, così dispersa in tanti centri, aveano avuto, a non dubitarne, una non piccola influenza nel far addossare questi numerosi oneri alle Vicinie, poichè si vede che le autorità del Comune, forse non in tutto a torto, temevano di non poter estendere la loro sorveglianza su ogni punto della disgregata città; per il che a noi venuti dopo si presentano tante analogie fra gli oneri imposti a queste Vicinanze e quelli accollati ai Comuni del contado, in quanto e nelle une e negli altri poteva essere quasi ugualmente sentita la necessità di avere in luogo una rappresentanza, che