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1294 col quale i Consoli della Vicinia ad Alberto fil. Bertolamii de Gastaldo de Scanzo presbitero noviter electo et confirmato in ipsa ecclesia s. Pancratii a nome della Vicinanza danno e consegnano arredi sacri, libri e reliquie, che sono tutti particolarmente descritti, e che dimostra come la Vicinia non solo provvedesse al mantenimento della chiesa, ma anche a quanto era necessario al culto e come insieme non ne tenesse il cappellano che quale semplice depositario1. Nel 6 Aprile 1295 trovo perfino ordinato, che a spese della Vicinia sia fatta liberare la piazza dai sassi e dalla terra, che la ingombravano, perchè il prete nuovamente eletto voleva nella prossima domenica solennemente festeggiarvi la messa, non potendo forse la chiesa per la sua piccolezza contenervi tutti insieme i Vicini2.
Non sempre però il più felice accordo passava tra il clero ed i Vicini, e sebbene non ne conosciamo le cause, tuttavia non è difficile arguire, che il carattere invadente ed arrogante di quello non sarà stato una delle cause ultime di queste contestazioni. Quindi nel 1286 tra le spese veggiamo registrato den. 1 (l. 0,12) ad emendam unam lischam super quam fuit finita sentencia Vicin. de placito quod habebat cum presbitero3; nel 1287 fra le entrate figurano soldi 43 1/2 (l. 63,47) ricevuti da Guidotto da Capriate occasione placiti quod erat inter dd. presbiterum et clericos s. Pancratii ex una parte et suprascriptos Vicinos ex altera4.