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Pagina:Le Vicinie di Bergamo.djvu/80

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A mio avviso, tolgono ogni dubbio su questa interpretazione gli Atti della Vicinia di S. Pancrazio dove nel 1292 troviamo accennato ai socios et consorcialles Consorcii veteris beati s. Pancratii1, e dove vediamo la Vicinia esercitare una così spiegata ingerenza nella amministrazione di questo Consorzio, da persuadermi risalire esso ad una epoca di gran lunga anteriore, quando la carità non si teneva ancora un esclusivo monopolio del prete2 e quando questi Consorzi, non per anco aggravati da inconvenevoli spese di culto, che ne alteravano le natura e lo scopo3 e davano appiglio ad indebite intromissioni, non erano soggetti ad altra sorveglianza che di quelli, a beneficio dei quali erano istituiti. Quindi in un verbale del 1289 trovo proposto ai Vicini quid volunt et vobis placet debere fieri super facto Consortii s. Pancratii, e passò all'unanimità che quatuor sapientes ipsius Vicinancie eligantur per Consules ipsius Vicin. qui habeant baliam eligendi duos consortialles una cum suprascriptis Consulibus unus quorum sit Canevarius et alius Notarius et qui ipsi duo Consortialles iurent et satisdent ut supra dictum est nelle proposte fatte dai Vicini4. Agli 8 Gennajo del 1297 cum plura sint fienda per Consules nomine ipsius Vicinancie tam occasione Consorcii ipsius Vicin. quam occasione Canevarii cet. Gusmerio de’ Gambazzi fe’ varie proposte riguardo al Consorzio, e fra l’altre che per asta pubblica si affittino i suoi beni al miglior offerente,

  1. Acta II qu. 1.
  2. Cfr. Capit. Ital. Karoli M. 13 in Padelletti Fontes p. 333.
  3. V. il voto del Lupi II, 1014.
  4. Acta I qu. 6.