Pagina:Le antiche rime volgari I.djvu/130

Da Wikisource.

— 107 —

XXXVII.

PIERO DELE VINGNE


[Pubbl. nell’Allacci, p. 431, come di Giacomo da Lentino: il Valeriani la dà al nostro, I, 47; nel cod. di Pier del Nero, a Iacopo Mostacci].

Poi tanta caonoscienza
     E compimento di tutto2 1 bellore,
     Sanza mancare, Natura l’à dato2 2,
     Non è mai increscienza2 3
     Penare lungiamente2 4 per suo amore;
     Quant’io più peno, più sarò ’nalzato.
     In si gran sicuranza Amor1 1 m’à meso2 5
     I’ lo suo gran2 61 2 valore.
     A cui son1 3 tutto dato2 7,
     Ed infiamato — di sì bono amore2 8,
     11Com’albero che d’ellera è sorpreso2 9.
Lo veder1 4 mi sotrasse;

  1. 7 Amore.
  2. 8 grande.
  3. 9 sono.
  4. 12 vedere.

  1. 2 All. e Val.: A compimento di tanto.
  2. 3 All.: gli, e fa un verso a sè dopo Natura.
  3. 4 All.: Non me ne vene increscenza penare, in un verso a sè.
  4. 5 All.: lungamente.
  5. 7 All.: messo. Val.: miso.
  6. 8 All.: El suo gran. Val.: Dello suo gran.
  7. 9 All.: Di chui son namorato.
  8. 10 All.: infiammato di su ben volere.
  9. 11 All.: d’ellere son preso. Val.: d’ellera sorpriso.