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XXXVII.
PIERO DELE VINGNE
[Pubbl. nell’Allacci, p. 431, come di Giacomo da Lentino: il Valeriani la dà al nostro, I, 47; nel cod. di Pier del Nero, a Iacopo Mostacci].
Poi tanta caonoscienza
E compimento di tutto2 1 bellore,
Sanza mancare, Natura l’à dato2 2,
Non è mai increscienza2 3
Penare lungiamente2 4 per suo amore;
Quant’io più peno, più sarò ’nalzato.
In si gran sicuranza Amor1 1 m’à meso2 5
I’ lo suo gran2 61 2 valore.
A cui son1 3 tutto dato2 7,
Ed infiamato — di sì bono amore2 8,
11Com’albero che d’ellera è sorpreso2 9.
Lo veder1 4 mi sotrasse;
- ↑ 2 All. e Val.: A compimento di tanto.
- ↑ 3 All.: gli, e fa un verso a sè dopo Natura.
- ↑ 4 All.: Non me ne vene increscenza penare, in un verso a sè.
- ↑ 5 All.: lungamente.
- ↑ 7 All.: messo. Val.: miso.
- ↑ 8 All.: El suo gran. Val.: Dello suo gran.
- ↑ 9 All.: Di chui son namorato.
- ↑ 10 All.: infiammato di su ben volere.
- ↑ 11 All.: d’ellere son preso. Val.: d’ellera sorpriso.