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questo Tomo alla figura prima. Si vedono poi le stesse mura munite di frequenti torri, e costruite nell'interno con una ordinata arcuazione, e con feritoje, o siano picciole finestre sotto ad ogni arco, corrispondenti nell'esterno. Lochè, secondo il costume de' tempi antichi, serviva per le sentinelle, come si dimostra nella detta Tav. VIII, alla fig. II.

Se nel nostro giro ci abbatteremo ne' risarcimenti fatti da Costantino Magno alle medesime mura, senz'altra dimostrazione giovi sapere, che sono della medesima costruzione di quelle d'Aureliano.

* Dall' asterisco fino al num. 1, le mura son quasi affatto distrutte.

1. Dal num. 1 fino al 2, ov'è la piramide di Cajo Cestio, le mura sono antiche, e forse del tempo d'Aureliano, ristorate però in molti luoghi dagli Antichi e da' Moderni.

2. Piramide sepolcrale di Cajo Cestio, ai fianchi della quale si appoggiano le mura. Di questa piramide faccio particolar dimostrazione nel Tomo III, dalla Tav. XL alla XLVIII.

3. Porta chiusa. Si deve avvertire, che accanto ad ogni porta aperta ve n'è altra chiusa. L'uso di queste può essere stato per aprirle nelle sortite contro il nemico, qualora questi superata la porta esterna si fosse occupato a combattere l'interna, o sia l'antiporta.

4. Porta di S. Paolo sulla via che conduce a Ostia.

Ella è corrispondente alla Lavernale del più antico recinto, e fa rifabbricata da Belisario con marmi tolti da altri edilìzi sullo stesso piano di quella d'Aureliano già rovinata. La sua soglia è a livello del piano moderno, e in conseguenza palmi 30 più alta del piano antico della vicina piramide.

5 e 6. Mura all' uso moderno rifabbricate sulla rovina delle antiche da' Sommi Pontefici.

7. Porta chiusa appartenente all' avanzo di un antico edilizio, sotterrato in parte sotto il piano delle mura d'Aureliano. Le cornici di tevolozza gentilmente intagliate le fanno credere fabbrica de' tempi buoni.

8. Porta chiusa, la di cui soglia è più alta della susseguente. Questa è opera de' tempi bassi.

9. Porta di S. Sebastiano, corrispondente alla Capena del più antico recinto. Ella fu piantata da Aureliano, e rifabbricata poscia da Belisario sulla via Appia. Le bozze che si veggono ne' marmi de' fianchi del basamento delle di lei torri, servirono per avvolgervi le funi affine d'innalzarli sulla fabbrica. Le mura d'Aureliano fino a questa porta furono maltrattate e ristorate in diversi tempi, e spezialmente da Belisario.

10. Porta Latina, corrispondente alla Ferentino del più antico recinto. Questa è di una struttura molto povera, e affatto differente dalle altre. Apparisce nel cuneo di mezzo del di lei arco il , che la fa credere rifatta ne' tempi de' Cristiani.

11. Porta chiusa, sotto la quale passa l'Acqua, anticamente chiamata Crabra, e in oggi, Marana. Questa porta fu ristorata insieme colle mura l'anno 1157, come si ricava dalla seguente iscrizione.