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Il rifugio dei banditi. 149

I Sarti, completamente rassicurati dalle parole del nipote del beg, discesero da cavallo, accampandosi in mezzo ad una folta macchia di colossali platani.

Allentò le briglie e riprese la salita, scortato dai banditi.

Oltrepassato il burrone che si estendeva per qualche miglio, fiancheggiato da altissime querce, i cavalieri si trovarono improvvisamente dinanzi ad un gruppo di uomini barbuti, con immensi turbanti sul capo e armati di fucili, di pistole e di kangiarri, che diedero l’alt con voce minacciosa.

— Giù le armi, — disse uno dei banditi della scorta, facendo un segno. — Annunciate il capo Abei Dullah, nipote del beg Giah Aghà. —

Gli archibugi, che erano già stati puntati, furono subito abbassati, gli uomini s’inchinarono profondamente ed i cavalieri continuarono a salire il sentiero fermandosi dinanzi ad un’alta parete rocciosa che mostrava alla sua base un largo crepaccio.

Altri banditi erano comparsi, sorgendo fra i cespugli che coprivano la base della muraglia, puntando anche essi i fucili: poi scorgendo i loro camerati che scortavano Abei, si erano subito messi in posizione d’attenti.

— Andate a chiamare il capo, — disse uno della scorta, mentre Abei scendeva da cavallo e si gettava dietro una macchia d’astrogolli, per timore di venire scorto da Talmà.

Pochi momenti dopo Hadgi usciva dalla caverna e raggiungeva Abei, che si era seduto su un masso.

— Cominciavo ad inquietarmi del tuo ritardo, signore, — disse il bandito, facendo un goffo inchino. — Ho udito tutta la notte a rombare il cannone a Kitab.

L’hanno presa?

— Credo che ormai tutto sia finito per Djura bey, — rispose Abei. — E Talmà?

— È nella caverna, strettamente sorvegliata. Comincia ad annoiarsi quella fanciulla; non fa che piangere.

— M’incarico io di consolarla.

— E tuo cugino, signore? Dove l’hai lasciato?

— I russi l’hanno ucciso insieme a Tabriz.

— Ne sei bene sicuro? Io ho più paura di quei due uomini, che di tutti i Shagrissiabs di Djura bey.

— Io non ho potuto bene accertarmi se Hossein sia proprio