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Pagina:Le aquile della steppa.djvu/235

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L’attacco dei leoni. 229

Non vedendo più la leonessa, lasciarono frettolosamente la collinetta e dopo d’essersi bagnate le labbra coll’acqua, contenuta nella vescica, si misero senz’altro in marcia affrettando il passo.

Fu solamente tre ore dopo il tramonto, che giunsero all’oasi, completamente sfiniti e quel che era peggio, affamati.

Quella macchia però essendo più vasta delle altre e ricca d’alberi e di cespugli, fornì loro dell’acqua ancora più fresca di quella del piccolo stagno del ghepardo e uova in abbondanza, essendo abitata da veri stormi di houbara.

Cenarono di buon umore, accanto al pozzo e si stesero poscia presso il fuoco montando, uno per volta, la guardia, non essendo sicuri che non vi fossero delle belve.

Nei giorni seguenti continuarono la terribile marcia attraverso a quell’interminabile steppa ed al sesto giorno scoprivano finalmente la zona alberata che segue l’Amur-Darja, dalla sua sorgente fino alla sua foce.

Karaval aveva manovrato in modo da portarsi vicinissimo alla stazione comandata dal capo ghirghiso o usbeko che fosse, suo amico, che vegliava la frontiera per incarico dell’Emiro. Conoscitore profondo della steppa della fame, e di tutte le sue oasi, era sicurissimo di non essersi ingannato.

— Signori, — disse fermandosi dinanzi ai primi alberi e fingendo una gioia immensa, — ecco la parte più difficile del nostro viaggio compita.

Non ci rimane che di attraversare il fiume e saremo nella steppa degli Illiati, che confina con quella dei Sarti.

— Tu sei un brav’uomo, — gli rispose Hossein, — e avrai un regalo degno d’un nipote d’un beg.

— Troveremo un guado? — chiese Tabriz.

— Ecco il difficile, signore, — rispose il bandito. — L’Amur qui deve essere larghissimo e profondissimo e senza una barca non potremo attraversarlo.

Però, se non m’inganno, non dobbiamo essere lontani da una stazione di pescatori di garitse. Conoscete quei deliziosi pesci che somigliano alle trote?

— Ci preme conoscere più i pescatori che i pesci, — disse Tabriz.

— Volete lasciare a me l’incarico di andarli a cercare?