Pagina:Le cento novelle antiche.djvu/120

Da Wikisource.

101

come era suto giustissimo uomo, e giustamente avea parlato. E santo Grigoro orò per lui a dio. E dicesi per evidente miracolo che per li preghi di questo santo papa, l’anima di questo imperatore fu liberata dalle pene dell’inferno, et andonne in vita eterna, et era stato pagano.


Qui conta d’Ercules come n’andò alla foresta.


NOVELLA LXX.


Ercules fu uomo fortissimo oltre li altri uomini, et avea una sua moglie la quale li dava molta travaglia. Partissi un dì di subito, et andonne per una gran foresta, e trovava orsi e leoni et assai fiere pessime. Tutte le squarciava et uccidea con la sua forza. E non trovò niuna bestia sì forte, che da lui si difendesse. E stette in questa foresta gran tempo; poi tornò a casa alla moglie co’ panni tutti squarciati, con pelli di leoni addosso. La moglie li si fece incontro con gran festa, e cominciò a dire ben vegniate, signor mio, che novelle? Et Ercules rispose: io vegno dalla foresta; tutte le fiere ho trovate più umili di te; chè tutte quelle ch’io ho trovate ho soggiogate, salvo che te. Anzi tu hai soggiogato me. Dunque se’ tu la più forte femina che io mai trovassi; ch’hai vinto colui che tutte le altre cose ha vinto.