Vai al contenuto

Pagina:Le cento novelle antiche.djvu/135

Da Wikisource.
116

siamo noi da poter guerreggiare con loro, per la loro gran potenzia: e questo ch’io dico, io nol dico per viltade. Che se la guerra sarae che non possa rimanere, io difenderò mia partita siccome un altro. E portarò il peso della battaglia. E questo è contra li arditi cominciatori. Or la guerra pur fue. Ettore fu nella battaglia coi troiani insieme: elli era prode come un leone. Et uccise di sua mano duo mila cavalieri de’ greci. Ettore uccidea li greci, e sostenea i troiani, e scampavali da morte. Ma pur alla perfine fu morto Ettore, e i troiani perdero ogni difesa. Chè li arditi cominciatori vennero meno nelle loro arditezze, e Troia fu anche disfatta da’ greci, e soprastettero loro.


Qui conta come la damigella di Scalot morì per amore di Lancialotto de Lac.


NOVELLA LXXXII.


Una figliuola d’un grande varvassore1 sì amò Lancialotto de Lac oltre misura; ma elli non le voleva donare suo amore; imperciocchè elli l’avea donato alla reina Ginevra. Tanto amò costei Lancialotto, ch’ella ne venne alla morte, e comandò che quando sua anima fosse partita dal corpo, che fosse arredata una ricca navicella coperta d’uno vermiglio sciamito,

  1. Varvassore. Nella edizione del 25 è per errore di stampa Varvaso re. Varvassore è voce andata in disuso. Oggi barbassoro.