Pagina:Le cento novelle antiche.djvu/168

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Ni reigniei con Dedalus1 (sic)
     Que ’l dis qu’el era Jezus,
     E vol volar al cel outracuidanz;
     Mas Dieus baisset l’orgoil e lo sobrauz;
     E mos orgoils non es res mas hamors, (sic)
     Per que merces me dev far ben socors:
     Quar mant loc sont on rasons venz merce,
     E mant d’aures2 on razos no val re. (sic)
V Ma chansos er dragomanz
     Lai on eu non aus anar
     Ab dreiz oil regardar, (sic)
     Tan congues et aclus;
     E ja hom no mi escus3.
     Miels de dompna, don soi fugiz dos anz,

  1. Con Dedalus. Con si trova spesso ne’ MSS. per com: così (st. 2.a ver. 4.) sì co ’l reclus; e (st. 5.a v. 8.) Aissi co ’l sers. Ma non saprei difendere la lettera Dedalus. L’altra le Magus è da preferirsi anche perchè Simone Mago si chiamava Jesus, o Jeus. S. Agostino (Hær. 1. i. c. i.) narra ch’egli voleva esser detto insieme Cristo e Giove, onde fosse adorato e da’ cristiani e da’ gentili. Di più leggesi di lui negli Atti degli Apostoli: Hic est Virtus Dei, quae vocatur magna.
  2. E mant d’aures. Leggerei: e mant d’autres; e di molti altri.
  3. L’interpunzione qui ed altrove è mia; chè dal manoscritto non si può rilevarla; non trovandovisi che i punti in fine d’ogni verso. Mi parve poi necessario di fare punto fermo prima di “Miels de dompna„; perchè si volge ad essa, com’è uso, a mezzo la strofa. Miels de dompna, credo che sia il soprannome dato dal poeta alla sua donna; come si vede anche dalle tre canzoni dello stesso pubblicate dal Raynouard (T. III).