Pagina:Le confessioni di un ottuagenario II.djvu/174

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166 le confessioni d'un ottuagenario.

Anzichè intendere per me, egli sarà quello che si farà esecutore delle maledizioni di mio padre! —

Da queste parole, dal suono della voce, dal tenor degli sguardi, io mi persuasi che la povera Aglaura era innamorata di me, e che il dolore di perdermi l’avea menata a quel consiglio disperato di seguirmi. Io mi sentiva pieno di riconoscenza, di compassione per lei. Se la Pisana fosse rimasta con sua eccellenza Navagero, o fosse scappata col tenente Minato, credo che avrei amato di colpo l’Aglaura non foss’altro per riconoscenza. Ma sono stanco di scrivere, e voglio chiudere il capitolo lasciandovi nell’incertezza di quello che ne avvenne poi.