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Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/101

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tano, in un paese di là, donde viene il sole. O allora?

Per quanto colpita dalla insolubilità del problema e dall' ansia del gravissimo mistero, che gli stava dietro e che io indovinava — anzi sapeva, ormai — fatale per noi, pure un nuovo sentimento era fiorito in me.

La tristezza della mia vita di povera bambina trascurata, l’uggia di intere giornate silenziose, l’ostinatezza di mia madre nel rinchiudersi sempre più in una disperazione senza moti e senza parole, mi pesavano sul piccolo cuore, come immani macigni. Benché anch’io solitamente silenziosa e quieta, rinchiusa nei miei giuochi di bimba, che non può e che non vuole far rumore — un gran desiderio di gioia ed una grande nostalgia di affetto e di serenità si agitavano nel mio essere precocemente sensitivo. Dei baci, dei giuochi, delle risa!... Oh, prospettiva che mi rodeva la piccola anima di tutte le torture delle cose belle e desiderate invano!

In quelle ore di sconforto, tutto il mio essere