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Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/128

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avete imposto, sono superiori alle forze, che natura mi ha dato — e, però, a questi doveri io non voglio sottostare — anzi: non posso. — Che cosa sarebbe avvenuto di me?...

E pure, Carlo, questo è stato. E, poiché anche più della menzogna, mi sarebbe insopportabile recare con me il peso di aver scroccato, dopo la morte, altra cosa, oltre quanto la mia vita stessa non abbia estorto: il tuo rammarico — così voglio dirtelo, prima di morire: io ti ho odiato — sempre — fino dal giorno primo.

La rivelazione non ti stupirà, forse. Per quanto intensa sia la tinta bugiarda, con cui si cerca imbrattare l’anima, qualcosa, un raggio solo, sfugge al cristallo e scintilla. A traverso i miei occhi qualche pur sottile baleno deve essersi, dunque, traveduto.... La necessità, ha potuto impormi la menzogna, non darmi l'arte sopraffina degli atteggiamenti mendaci.

Tu, dunque, avrai dovuto vederlo questo mio odio, tralucere da uno sguardo, sprizzare da un gesto, sfuggire da una parola e però la mia rive-