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Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/161

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A DON FLAMINIO ...



Reverendo e caro don Flamiriio ...

È questa forse la prima volta che vi scrivo, venerando amico, che già per me nutriste tanto affetto ed usaste tanta bontà. Da non pochi anni, ormai, voi nulla avete saputo di me oltre qualche indiretta notizia, onde vedendo i miei caratteri — ed in così lunga epistola — dovrete certo provar maraviglia. Ma io ho bisogno di ringraziarvi un'ultima volta della molta bontà — e di aprirvi, prima di chiuderlo per sempre, l'animo mio — mentre gravissimo e buio mi si presenta il domani, mentre tormentoso mi si aggrava l'oggi, mentre disperatamente lontano mi sembra quel recente ieri, che è stata la mia vita sino a questo punto.