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Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/181

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Ma da quella sera rinunziaste alla mia conversione, comprendendo alfine che mai, mai la mia passionalità, ardente e dilagante come un filone di lava, che mai la mia orgogliosa e bella giovinezza avrebbe potuto sottostare al giogo delle vostre massime austere, e rinunziare a quanto essa giudicava unica bellezza ed unica meta di vita.

Né, più tardi — quando le tante amarezze della esistenza ebbero abbeverata l’anima mia fino alla sazietà, quando l’esperienza, tristissima maestra, mi ebbe additata ogni piaga ed ogni sozzura, io trovai ragione per non amare la vita. Gli uomini, sì, li trovai abietti e sozzi e degni di ogni odio più feroce, e se, nella mia sostanza stessa, viva non avessi sentita palpitare quella religione della vita, io avrei usato della mia forza e dei miei mezzi di donna, per vendicarmene ad oltranza. Ma tutto il mio essere era plasmato per amare — unicamente: amare l’uomo, amare gli animali, e i fiori, e il cielo, e tutto il creato e tutte le creature. Voi avete dovuto comprenderlo, allora, quando mi vedevate correre, con gridi di