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Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/259

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sato di voi stesso e della vostra raffinatissima arte amatoria, se io vi avessi detto che, l’uno e l’altra, erano stati impari alle mie esigenze? Che cosa avreste pensato, se vi avessi detto che le vostre, così scintillanti parole di amore non avevano saputo trovare la via del mio cuore; che le vostre sapientissime carezze non avevano lasciato su me traccia maggiore dello sfiorare di un’ala?... Che cosa avreste pensato, se io vi avessi rivelato che, dopo lo stordimento della prima ora, dopo l’ebrezza della prima rivincita, dopo l’esaltamento della prima avventura passionale, io non ritrovava in me — ed in voi — nulla di ciò, che io, istintivamente, aveva sempre cercato, perchè sentiva che era alito dei miei polmoni e sangue delle mie vene? ... In verità, voi sareste rimasto assai male, ed avreste trovato, fors’anco con apparenza di ragione, ch’io pretendeva un po’ troppo di più di quanto non mi fosse lecito sperar di trovare ...

Ma, che volete, caro Riccardo, la strana faccenda andò proprio cosi! ... Io voleva un grande