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Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/269

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A  TRISTANO ...


Tristano,


Ove voi siate io non so, Tristano. Né so, quindi, se questa mia lettera vi giungerà mai.

Ma io ve la scrivo egualmente: tanto, io la scrivo per me — non per voi. Ho bisogno di questo ritornare sul mio passato, ora, ch’io non ho altro se non un buio avvenire dinanzi. Qualche ora di oblìo, su ciò che mi incombe; qualche ora di illusione di risentirmi là, ove fui e donde sono passata ormai da mesi, da anni — da secoli, anzi! — mi farà piacere. Non v’è chi domanda all'alcool, all’oppio, questa dimenticanza dell’attimo triste, questo sogno di vita vissuta? ... Scrivere, ora, mentre agonizzo, è ben più inebriante dell’alcool e ben più ipnotizzante dell’oppio! Scrivere e narrare e rivivere e riprovare