Vai al contenuto

Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/273

Da Wikisource.

— 265 —

all'orecchio, dovesse sembrarvi la lontana, la spaventevolmente lontana ed inafferrabile!...

Ma che singolare cosa fu quella! ... Che singolarissimo conciliare di eventi disparati e di elementi quasi insolubili! . . . Così spiccatamente strani, ch’io debbo, per forza, rilevarli adesso ... Non è, forse, questa l’ora della rievocazione, dell’inebriante rivivere? ...

Una mattinata d’inverno, piovosa, da passare a Firenze, fra due treni. Una noia, un non saper che fare ... l’uggia, aggravata dalla balordaggine domenicale! E così, tanto per ammazzare quelle due ore, una visita nel primo museo, dinanzi a cui il caso di una vettura di piazza mi aveva fatta passare.

Ed eccomi là, sola, a girare per la lunga fila di sale, guardando con occhio, appena curioso ed appena interessato, quelle pareti da cui pendono, a volte mirabili, a volte quasi grotteschi, i tesori dell’arte pittorica. Per le finestre la bigia luce del bigio cielo investiva le tele — ed era