Vai al contenuto

Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/294

Da Wikisource.

― 286 ―

amore, una creatura mia, del mio cuore, e della mia carne, e l'onda di nostalgia dolorosa, che mi fluttuava nell’anima, conduceva le lacrime nei miei occhi. Voi... non so a che cosa pensavate. Che cosa vi sembrava io mai? ... Una madre? ... Un’amante ? ... Una benefattrice? ... Una colpevole complice? ...

Ed il tempo rapido volava. Entrambi guardavamo il cielo coprirsi di cenere, ed allora ci alzavamo in fretta, ed in fretta ritornavamo alla stazione del tram.

Senza parole, quasi, la via fulminea era rifatta — e ancora un giorno di errore era passato nella breve storia del nostro amore.

Ricordate quella sera, Tristano?... Fu l’ultima. Il domani dovevate tornare a Firenze ... e dopo quel domani tutto ciò, che ci era parso sino allora dovesse durare eternamente tale, si sfasciava per sempre.