Pagina:Le confessioni di una figlia del Secolo (1906).djvu/62

Da Wikisource.

— 54 —


sono sempre stata una sconfitta! ... Ho sofferto ... ed ho compreso la sapienza antica, che creò la favola del barbiere di Mida ... Io pure, vedi, avrei voluto a volte, poter fare lo stesso: gridare i miei tormenti, i miei dubbi, i miei desideri in una qualsiasi buca del terreno, pur di liberarmene il petto, pur di rialzarmi dal suolo leggera e franca, ricca del rinnovato possesso della mia anima!

Ed anche ho capito come il cattolicismo abbia fatto suo prò di questo bisogno morale di sfogo e di liberazione, istituendo la confessione. Ah! ... potersi prostrare dinanzi ad un uomo, che non si conosce, che non vi conosce, e dire a quella mente, e dire a quelle orecchie, e versare dietro la simbolica barriera tutto l’intero carico dell’anima! ... Potersi levare di là, e trarre un grande sospiro di sollievo, e guardarsi d’attorno, quasi rinati alla vita, e trovare il sole più fulgido e l’aura più fresca ed i colori più gai ... come trovano tutto bello e tutto ridente coloro che, dalle mani del chirurgo, sono usciti mondi da un tumore vergognoso!