Pagina:Le dicerie sacre.djvu/213

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104 L < M V * i c ì I fotti, & scine, molte p ù moiKUj c»! canfore dell» vita imrn.'.colara ,& imprenfibilc . Vox tu» dulcis tfl. Miftet'oÉ*, fe ben fattolofa, ftì gufila d. pintura degli antichi popoli dei?.. . Grecia ,da quali si come da'Greci Hermetc , c da’Larni Mercurio , cosi Hrrcole era riputato Idd o,e Prefetto della cloouenza. Ma queftì ((e* condogli Egitti^) quantunque ducili nomi fbrriffe, nonfù peròintffettoda Mcicutìo di- tterfo. Per laqual eoli delle ftatue dclINno ,e dell’altro s’adornauano le fcuolt; & in alcuni luoghi per quitto ifteflb rifletto vna fiatila, medefìma amrndut quefli Numi rapprefenta- Ba . Qucft'Hcrcole adunque dipigneuano coloro dellafpoglia del Leone veft:to,e della no- derofa clauaarmato .dalla cui lingua forata in cima alcune ca/e/iette d'oro tfciuano, Se a!l’o- xecchie parimente forate di molti huommi s’ac- ceneuane,.vna lunga fchiera di cflì volontariamente feguaei uahendo . Che cofa importa.,» quefio {imbolo (direte voi ) fe non il rapace , e tenace vfficio della eloquenza, la cui proprietà «(Tendo domare gli animi Spugnare gli affetti, e fignoreggiare le volontà , fi può dire pcc la difficoltà della imprefà edere vn’opera He- roica, & vna fatica Herculea f E le catene pea* denti lignificano quello iftedo appunto, che.» Fa orca verga di Mercurio, e l’aurea catena_» ( fecondo Homero j procedente dalla bocca di Gioue, edJ Ciclo calata in terra , cioè l’hu- njanaeloquenza più pretiofa , e più rilucente dell’oro . Ma che cofa importa quefta fauola. (dirò jo) fe non la poffan2a,e virtù della predi' catione di Chtifto, guerriero inuitto, on degli titaua.l’aojmc , e fefpcndeua Je memideglj