Pagina:Le dicerie sacre.djvu/252

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Diceria II. 14; coli. Nuono portento io ti propongo , maraui- glia 11011 più veduta, miftero inaudito, prodigio mirabile, paradoffo incredibile , diflonanza fo- nora. Gloria,& Ignominia, Beatitudine, e Paf- fione,Duioità,e Croce,Immortalità,e Morte. Doue fi videro mai , òdoue mais’intefero si fatte difcordanze,e durezze t qual fottiliri d’ingegno penetrò mai *n tal fecreto.'chi mai giun- fe à quefta cognicione ? chi potrà mai credere quefta verità ! Quis cretfidit «uditisi nojlro ! Muditi,& cbflupefcitc, & admiramini. Reco, giiate entn,<jui t»lem à ptccatoribus aduersùm ftmetipsi fufìinuit contradillioni. Effetti tue. ti alla noftra capac-tà imponibili , maagenoli alla diuina Sapienza, che gli hà tenuti in sè esitabilmente nafeofti, in gui£a,che nè pure il dia- uolo con tutto quel tuo vuace lume di natura Teppe arriuate à comprendergli pienamente,ma ne flette fempre intra due. Si enim cognouifsit, nunqtmm Dominum gloria crucifixiffent. Anzi gli ftedì difcepoli più cari à Chrifto,mentre,eh' egli chiara,& apertamente ne parlaua loro,Ecce tfeendimus Iero/olymam , & filini bominis tmdetur Principibus Sacerdotum,& Scribi:,et condemnabùt cum morte, & 'raderti eù genti- bus adilludidù &fl*gellàdù,& crunfigidù, non fi fapeuano recare ad intendere il fuono di quefta corda, laquale all'orecclue loropareua difeorde. £ quindi auuenne,che Pietro ideilo Tuo fauorito cercò più volte , & in più modi d' opporli alla ellecutione . Prima quando, coepit increpare rum. Poi quando difle, Bonum tfl nos k'ictffe. E finalmente quando {giiainato contro quel Sergéte il coltello, amputauit aurimlam lius, Perciò fecondo il medefimo Paolo ilmi- L 2 fte-