Pagina:Le dicerie sacre.djvu/316

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D i c i R I a 11. jo-f è à gttifjd’vn vaglio forare,anzi d’vna (ecchirf sfondata,onde à coloro, che cercano d'empirlcr dell'acque de’beni temporali , adiuienecomff alle Behdi, dì cui fi fauoleggia , che per contr- noua pena fon condannare ad attigner I’ acqui I co’cnbri, i quii, ne refiano fempre vot . Q*i ititi ex hac ayua./itiet iterum.Non badano i piaceri del fento, nè gli honori del mondo ad empir quefto *afo, perche tutte Tacque (e ne_» feertono. Inquietarti e fi cor nojìrum dante requie/catini*. Il vero modo da tenerlo colmo,è , accuffktlo dentro quel fonte riuo di gra- tia, dentro qHe! pelago immenfo di gloria , di# co la d u na eterna , la qual fola può appagare 1’ anima noftra incontentabile . Tunc f*tin- ter , cùm afparuerìt gUria tu*. A queft' ac- i quac’muita Chrifto . Si tjsis (ititvcni*t ai m‘t ó'bibat. Acque dolciflìme già promette per Ifaia. Haurietis aquas in gaudio de fonti- bus Saluatoris. Hi egli adunque fete del!a_*' noftra fete, e defilerà , che noi.lafciate queft’» 1 «eque torbide , e fangofe , ci riuolgiamo con_> vna vera penitenza à gallare quelle pretiofe, e ^ lucenti. Quefta è l’acqna ,di cui tanfoauido (i dimoftra , e di cui incominciando egli à guftarc vna Iti la nella conutrfione del buon !*Jrone,n5 che non fi fpegne Tatfura,anzi ne diuenta mag» | giore. Silio,Sitio. Suole, oltre il calore, anche dalla fatica effer generata la fete. Ma chi fi er» più affaticato di lui tanto in quel gran peliegri- , naggio , ch’io vi diceua. Fatigatus ex itinere' quando nel fiero abbattimento di quefta pugna mortale, che viuo fangue fudar gli hà fatto - D’ Orlando narrali nelle croniche , che dopò Fhauer lungamente combattuto t ftanco all»