Pagina:Le dicerie sacre.djvu/323

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14 LaMtsica to l’interefledegli Angioli, perche le magioni de’feguaci di 1 ucifcro faranno ripiene. £ con- fumatoli delìderio de' Padri Hcbrei, perche da quei carcere , in cui gli pofe il peccato d’A- damo, faranno rifcollì. £ confumara la veri» tà delle fcnrture, perche in me hanno hauuco compimento tutte quante le proferie . E con- fumato il poter deU'lnferno,perche gl’hò Iner. nate le forze . £ confumata la crudeltà della Giudea , perche non hà più flagello da ftrac- ciarmi. £ confumara la cera, conuien , che s'e- ftingua la luce. E confumato il nutrimento,bi- fogna , che s’ammorzi il fuoco . E coturnata la foflanza , è necellario, che manchi la vira . Non han più lena i polfi.non più fangue le ve* ne,non han più fiato gli (piriti. Son giunto ali’, fftremo palio. Già raccomando l'anima al Padre. PJter in manus tuas commendo fpiriturn tneum . E quella è della noftra Sampogna la fettima, & vltima canna , e qui conGfte le (iremo sforzo dell'amore. Percioche in quefta paiola, fecondo vna pierofa opinione,raccomanda alla prorettione del Padre l’anima dell', huomo , la qual gli è alrrettanro cara , quanto lo ftelso fpirito fuo . O amor fenza pari ! Qual none più tenero, e cordiale può ritro* uarfi di quello di Padre ! La prima voce , che in croce gli vfcitfe di boea, fù al Padre, e_* col Padre chiude tutti i fuoi taggionamenti nell’vlrima dipartita. O amor fenza ellempicl Pater in manus tuas commendo fpiriturn—> tneum. Tutto quanto egli haucua.nel fuo final icftamcnto hà difpenfatoChnfto.Hà le fpoglie lafciate a'Carnefici, il Paradifo al ladro. Gio- uanm alla madie, la madie à Giouanni, il fan* gue