Vai al contenuto

Pagina:Le dicerie sacre.djvu/34

Da Wikisource.

Diceria I. 17 no difendendo per dritta lineai raggi , rende mu^ore l’ombre dc’corpi opachi . Quando Iddio per cagion della colpa dall'hqomo lì dilunga, lafciaciafcuna parte di elio in gelo, iti caligine,& in horrore; Quando il Sole iì diparte p:r calare al mare Atlantico , fila terra rimaner gelida,horrida,e tenebrofa . Vede Iddit^ tutti i fccreti più nafcofti, e fpia le più intitHi_* imaginationi delle menti ; Penetra il Sole co* fuoi raggi fin nelle più profonde, e ripofte vi. (cere della terra . Diflolue Iddio con le fuc occulte, c tacite infpiiationi l'oftinationc altrui, Se inrencrifce la durezza de’cuorijDifcioglic il Sole nelle fommità de’monti le congelate neui , c l’accumulate pruine in tepidi rufcelli. Solleua Iddio al Ciclo i noftti penfieri ofcuri.e vili,e purificati gli trasforma in falutifere lagrime; Tira il Sole dalla tetra in alto i vapori grauofi.e baf- fi,&a(Tottigliatigli conuetre in fruttifere piog- gie . Belliflìme antithefi,gentih(Iìmi rifeontri, fomigliantiflim; pnralelli, onde (prefuppofta la proporiione) Iddio,e’1 Sole fi corufpondono, e contrapongono infieme . Ma quantuuque_> quefta grande , Se infaticabil ruota di luce lì* • (come det:o habbiamo^ritratco di quel Sole fpi- rituale,che di fe ile fio diiTe, Ego fttm lux munii, non è egli però, Setemfs. Sue,che per edere femplice corpo.ritratto men perfetto dell’Huo- mo n on ha, il qua! di corpo, e di fpir irò è compollo. Prencipc fondatore di Città nob:Ie , òdi palagio iiluftre,dopò l'hsuere con magnifica . fpefa , e con pompa fplendida condotta a fine la ftiuttura , e terminata lafabr ca, fuoleòndìa piazza,ò nella cotte,ò sù la porta,òdi marmo, ò di bronzo, ò di colori lafciatui a perpetua me. LcDictrit, ' B mo- ìé