Pagina:Le dicerie sacre.djvu/352

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Diceria 111. eftrinficheconditionicon ricercata induftr/a fi sforzarono J’imitarlo . Vantoffi Aleflandro il grande nelconuito de gl'Idd j d’bauerlo e- mulato beendo dentro la lua coppa , Vertendo alla Tua fòggia , contrafacendo i (uo partì, e_» rapprefentanJo le fue braulire. Milone Cro- toniate neJ giuochi Pancratij inuincibiie, difi- mile humoie peccante , quando entiiua nella palertta , della fpoglia del Leone il fianco fi coptiua , con la deftra la ruuida , e pelante mazza ctollaua , & à lui in tutti i modi precuraua di conformarli : Commodo, e Ca- tacalla lmperadon , di p>à bizarro , e fama* (tico capriccio inebriati , vere credendo Ie_> Pitagoriche Metempficofi , penfarono d’ha- uer le due anime ne'lor corpi , quelli d’Alef- fandro,imitandolo negli arnefi.ne' portamenti, e nelle rifpofte ; quegli d’HereoI:, facendoti HercolechiamaitLjdipignere,efcolp 'e. Ma à CARLO cono enfi per giufta , e kg>tins*_i hereditì quel, che gli altri pretendenti s’vfur- parono pet arroganza . Sì sì, cb'j te voglio paragonarlo, ògran figliuolo di G:cue; nè pet mio auifo è da credere , che per altra cag ©ne, chediqueftaben propottionata vguagliauza , fu (Te deftinato dal cielo, ch’egli fanciullo ftran- golarte due Vipere in quella guita iftefla clic tu parimente bambino fofibgafti già due Ser* penti. Ttì elTerciratodalla madrigna, quefti balleftratodalla fortuna , Tù eftirpatore del fecondo Veleno dell’Hi jra quefti debellatoti.» della tinafeente perte dell’Hcrefia.Tù vincitore d’Anteo, che fempre nforgeoa, quelli petfegui- tore d'rn nemico, che fempre fi rinforzaua. Tli cfpugnatotc d'rn Leone terribile > quefti impu- P 4 gna-