Pagina:Le dicerie sacre.djvu/360

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d t c t r i i h r. ut nano i rami, e poueri di verdura i gettiti infttf^ rilifcono ; l’eflere da gran parentado prodotta è ventura : llloflenere honoreuolmentc il grado della nobiirà è decoro, ina l'aggiugnere alla dignità de Tuoi qual «ofa delle proprie virtù è glotia incomparabile. Imprrocne sì come vn* indigna , e dtdoluta razza contradice alle_» {odi de’fuoi anrecefTori , cosi vna degna , e_» modella ciò che di Toro fi racconta , egregiamente conferma . Egli è meglio di deprezza» difeendeuza farli ch'aro, che di chiara dipendenza Hafcerc difprezzabtle . Chi nafee in quelito modo, tutta la bruttura reca fole lopra_* fe (Vello,ma chi nafee in quello, approprila f«_» fleflo folo tutta la gloria. Quanto hà più del magnifico edificare vn palagio, che habitarlo, onero edificato abbellirlo, tantoè più bello il fatfi nobile, che iT nafccrtii j e tanto più è ho- noreuoletl polledere la nobiltà da fe (ledo fa- bricata, che Confinarla da altrui riceuuta. Onde meglio amar dee ciafcuno , cheifcroiparen* ti pollano gloriarli in lui,che ch’egli habbia de’fuoi parenti à gloriarli , eia nobiltà da sè procedente più gli dee edere à cuore , che quella^» della parentela, perche colui rin cui finifee la_j nobiltà,allhora appunto nella nobiltà de’paren- tiad hauerbifegno incomincia • Poco rileua , ch’altri grande, &iiluftrepo(Ta predicarli per fangoe ; Ma molto importa , ch’altri Itudi; di legnatati»con anioni degne del fuo fangue j Conciofia cola , che più fogliano muouere , e penetrare gli animi de gli Ipettatori le cole-» vedute , che de gli vdvori le fcntite , & intere . In fomma colui è chiaro , colui è fa* Mime , colaj è perfettamente nobjle , che d'-