Pagina:Le dicerie sacre.djvu/362

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Diceria, IH. jjj «endici. Appoggino a sì fatta Safe tutta la machina delle lor grandezze coloro , che in fe ftef* fi altro fondamento non hauno. Vadano le memorie de' palTati titoli ricordando coloto , die da’ paterni getti degeneranti, nulla in sà poflono dimoftrare di riguardcuole. Ma a chi foprabbondeuolmente e fornito de’ propri ho- noti, gli altrui riuolgerc , e procacciare non fi di meftieri. Arroffifca , e dal voftro ejTernpio (ò Caualieri)à nobilitarli impari l'ambitione c quegli ofeuriflimamente Illuftriffimi, i qu jIì a guifa di Pauoni, perla pompofa ruota delle ricchezze, edelle-ptofperità orgoglio!! , non fi volgono a riguardarci fozzi piedi de’propri difetti; &aguiùdi Lucciole per l’ombre della notte fcintillanti, mentre tentano con la luce de'titoli tlfchiarare la loro indignila, à perpetue tenebre il proprio nome condannano . Altri fono dalla dignità inalzati, voi i- nalzate la dignità ; e come rufcelli Scaturiti di chriftallina vena, in voi tuttauia lucida ritenete la naturai limpidezza. Onde cotali liete hormai diuenuti;che qualhora delle vottre .lodi fi ricerca, poco fi ritroua occupami di luogo l’inuidia, niente l’aduiatione , il tutto la_j marauiglia. Nò che non fogliono da* Leoni nafeer le Damme, nè dall'Aquile le Colombe . Dirado in germe gentile alligna villa* aia, e rade volte auuenne, che da feme di propagine generofa pullulaffe fìgliuolanza vulgate, Voglia dire, che la nobiltà della vottra^» progenie già prouata , & approuata , è vn..* carattere infallibile , & vn'inditio certo della virtù hereditaria, la quale difficilmente può errare , caminando per fentiero tanto virtuo*