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da un fanciullo vestito in abito di lana di color turchino guarnito di giallo, e calzoni larghi legati sopra il ginocchio.

Portava questo fanciullo un cappello di beverò coperto di perle e di ermellini, legato sulle spalle, e una grande spada all’antica con la punta all’insù, tenendola con ambe le mani per l’impugnatura. Questa spada era l’insegna della Giustizia, e si crede che questa unitamente al cappello fosse donata da Eugenio IV alla Signoria, in segno di onore e di stima, allorchè detto Pontefice venne in Firenze nell’anno 1434. Questo dono fu fatto da detto Pontefice nella circostanza di aver tenuta una solenne funzione nella cappella papale in S. Maria Novella. A perpetua memoria di cosiffatta onoranza fu ordinato che questi doni fossero portati innanzi ai Signori, quando facevano il loro ingresso in palazzo, in altra solenne festività.

Interveniva pure il Console dell’Accademia fiorentina, come rettore generale dello studio fiorentino, qual Console, a forma di un Decreto di Cosimo I del 26 settembre 1553, aveva il primo posto fra i Collegi.

Dopo venivano i Capitani di parte, il Magistrato dei nove, gli otto di Guardia e Balìa, gli Ufiziali del Monte e Conservatori di legge e di archivio, preceduto ogni Magistrato da due Donzelli con mazze ed insegne.

§ III

Nel dì 11 giugno 1564, Cosimo I cede il Governo al suo figlio Francesco, e negli ultimi anni di sua vita, dette facoltà al medesimo di ricevere gli omaggi in di lui nome.

Oltre le suddette pubbliche feste civili e politiche, alle quali dava occasione la solennità di S. Giovanni, si praticavano ancora quelle sacre nel recinto del tempio.