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parte terza | 69 |
vanni Maria Mastai Ferretti. L’amnistia da lui limitatamente concessa, e qualche riforma da esso iniziata, sembravano promettere V avvenimento di beni maggiori. La parola di moda, come scrive il Cantii, fu quella di Viva Pio IX. Questo entusiasmo si propagò per tutta l’Italia, ed in Toscana, sebbene prevalesse il vecchio adagio del Fossombroni «il mondo va da sé,» pure al primo sentore delle riforme di Roma, il Granduca ne concesse di eguali, sicchè pareva l’Italia essere tranquillamente incamminata al bene dei popoli in armonia con quello dei Principi.
L’Austria fedele all’assolutismo si era costituita franca e implacabile avversaria alle pretensioni liberali die manifestavansi in Lombardia, e quindi avvenuta l’insurrezione di Milano, Carlo Alberto che avea già proclamato che missione della Casa di Savoia era il cacciare d’Italia lo straniero, si mise a capo dell’esercito per soccorrere la Lombardia.
Nel 23 giugno 1848, ad eccezione delle sacre funzioni nel tempio di S. Griovanni, furono sospese in Firenze le altre pubbliche feste, onde, come allora fu detto, non sprecare quell’oro che era necessario alla difesa della comune.libertà e indipendenza.
In questo stesso giorno, 23 giugno, partirono i volontari toscani per i campi lombardi, e prima della partenza fu fatta ad essi una rivista militare sulla piazza che allora chiamavasi Maria Antonia, e che poi fu dell’Indipendenza; e lo stesso Granduca, dopo averli passati in rassegna ed eccitati «a volare al soccorso dei fratelli lombardi mentre si decideva la santa causa dell’indipendenza d’Italia» volle anche accompagnarli per non breve tratto di strada.
Gli eroici fatti dello Stelvio, del Tonale e di Curtatone dettero tali prove di valore da rammentare le antiche glo-