Pagina:Le industrie femminili.djvu/27

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prafazione 15


La Cooperativa, avendo aperto una Mostra di Lavori Femminili all’Esposizione di Milano, ha voluto avvalorare questo importante saggio d’arte muliebre con una specie di documento, il quale accenni in qualche modo l’origine e lo svolgersi delle varie industrie. Così ha avuto una ragione d’essere la presente pubblicazione. Nonostante la grande diversità degli articoli che lo compongono, il libro mantiene da capo a fondo una certa unità rispetto al fine che è sempre quello di far conoscere le attuali condizioni di quel particolare lavoro femminile, il quale, basandosi sulla tradizione dell’arte italiana antica, risponde alle esigenze della vita moderna.

Da queste pagine, ci sembra, si possono acquistare anche utili nozioni sulla condizione della donna in alcune parti d’Italia, sulla intelligenza sua prontissima, che non ha modo di rivelarsi. E può nascere il desiderio di nuove operosità, e si può scorgere fin d’ora la via migliore per attuarle, mentre il conoscere le condizioni particolari di altre regioni varrà forse ad allontanare tentativi vani.

Per la brevità del tempo, per la natura delle industrie così varie e disperse, questo lavoro presenta molti difetti; ma rimane un tentativo nuovo in Italia: può segnare il primo passo verso studi più perfetti, più comprensivi, tanto dal lato dell’arte quanto da quello dell’economia sociale.

Facciamo precedere gli articoli sulle industrie femminili delle varie regioni, dal Catalogo degli oggetti esposti all’Esposizione di Milano (Catalogo che fu già stampato in opuscolo a parte) perchè, coi particolari che offre, completa gli articoli stessi.