Pagina:Le mie prigioni.djvu/266

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Mi confessai, comunicai, e presi l’olio santo. Fui contento di quel sacerdote. Si chiamava Sturm. Le riflessioni che mi fece sulla giustizia di Dio, sull’ingiustizia degli uomini, sul dovere del perdono, sulla vanità di tutte le cose del mondo, non erano trivialità: aveano l’impronta d’un intelletto elevato e colto, e d’un sentimento caldo di vero amore di Dio e del prossimo.