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Capo LXXXVIII.

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I chirurgi aveano creduto che l’infermeria di Spielberg provvedesse tutto l’occorrente, eccetto i ferri ch’essi portarono. Ma fatta l’amputazione, s’accorsero che mancavano diverse cose necessarie: tela incerata, ghiaccio, bende, ecc.

Il misero mutilato dovette aspettare due ore, che tutto questo fosse portato dalla città. Finalmente poté stendersi sul letto; ed il ghiaccio gli fu posto sul tronco.

Il dì seguente, liberarono il tronco dai grumi di sangue formativisi, lo lavarono, tirarono in giù la pelle, e fasciarono.

Per parecchi giorni non si diede al malato se non qualche mezza chicchera di brodo con torlo d’uovo sbattuto. E quando fu passato il pericolo della febbre vulneraria, cominciarono gradatamente a ristorarlo con cibo più nutritivo. L’Imperatore avea ordinato che, finchè le forze fossero ristabilite, gli si desse buon cibo, della cucina del soprintendente.