Pagina:Le mie prigioni.djvu/44

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Qual conforto sembravanmi dover essere in avvenire que’ saluti! E l’avvenire giunse, ma que’ saluti non furono più replicati! Ogni volta ch’io rivedea Gioja alla finestra, io faceva sventolare il fazzoletto. Invano! I secondini mi dissero che gli era stato proibito d’eccitare i miei gesti o di rispondervi. Bensì guardavami egli spesso, ed io guardava lui, e così ci dicevamo ancora molte cose.