Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/241

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necessarie istruzioni ond’essere appieno convinto delle verità della religione musulmana. Dopo la sua morte persistetti sempre nei sentimenti da lei insegnatimi, ed ebbi in orrore il falso Nardun o l’adorazione del fuoco.

«Tre anni ed alcuni mesi sono tuonò d’improvviso una voce clamorosa per tutta la città, sì distinta che niuno perde sillaba delle parole che pronunziò: Abitanti, abbandonate il culto di Nardun e del fuoco. Adorate il Dio unico misericordioso.

«La medesima voce fu udita tre anni di seguito; ma nessuno essendosi convertito, l’ultimo giorno del terzo, a tre o quattro ore del mattino, tutti gli abitanti furono cangiati in un attimo in pietra, ciascuno nello stato e positura in cui si trovava. Provò il re mio padre la medesima sorte: ei fu trasformato in una pietra nera, come lo si può vedere nel suo appartamento in questo palazzo, e simil sorte ebbe la regina mia madre.

«Io sono il solo su cui Iddio non fece piombare il terribile castigo, e da quel tempo continuo a servirlo con maggior fervore, e sono persuaso, bella signora, ch’ei v’abbia mandato per mia consolazione; gliene rendo adunque grazie infinite, poichè vi confesso che questa solitudine mi dà molta noia.

«Tutto cotesto racconto, e specialmente le ultime parole, finirono di accendermi per lui. — Principe,» gli dissi, «non v’ha da dubitarne; è la Provvidenza che mi condusse nel vostro porto per presentarmi l’occasione di allontanarvi da sì funesto luogo. Il vascello sul quale sono venuta, vi comproverà che godo di qualche considerazione a Bagdad, ove lasciai il resto delle mie sostanze. Oso offrirvi colà un ritiro, finchè il possente commendatore dei credenti, il vicario del profeta che voi riconoscete, vi abbia resi gli onori che meritate. Quel celebre principe dimora