Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/316

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ghezza ed altrettante di larghezza. La capitale è posta all’estremità di una bella valle, formata da un monte che trovasi nel mezzo dell’isola, e ch’è il più alto del mondo. Infatti lo si scopre in mare alla distanza di tre giornate di navigazione. Vi si trovano rubini, varie sorta di minerali, e tutte le rocce sono, per la maggior parte, di smeriglio, pietra metallica onde si servono i gioiellieri per lavorare le gemme. Vi si veggono qualunque sorta di alberi e piante rare, il cedro specialmente ed il cocco. Si pescano pure perle lungo le spiagge ed alla foce dei fiumi, ed alcune valli somministrano diamanti. Io feci anche, per devozione, un viaggio al monte, nel sito ove fu relegato Adamo, scacciato che fu dal paradiso terrestre, ed ebbi la curiosità di ascendere fino alla cima.

«Reduce alla città, supplicai il re a permettermi di tornare nel mio paese, alla qual cosa annuì egli in maniera gentilissima ed onorevole, mi costrinse ad accettare un ricco dono tratto dal suo tesoro, e quando andai a congedarmi da lui, m’incaricò d’un altro presente molto più prezioso, insieme ad una lettera, pel Commendatore de’ credenti, nostro sovrano signore, dicendomi: — Vi prego di presentare da parte mia questo regalo e questa lettera al califfo Aaron-al-Raschid, ed assicurarlo della mia amicizia.» Presi il donativo e la lettera con rispetto, promettendo a sua maestà di eseguire puntualmente gli ordini, dei quali mi faceva l’onore d’incaricarmi; prima della mia partenza quel principe mandò a chiamare il capitano ed i mercanti che doveano imbarcarsi meco, e comandò loro di usarmi tutti gl’immaginabili riguardi.

«La lettera del re di Serendib era scritta sulla pelle di certo rarissimo e prezioso animale, il cui co-

    ha quasi cento leghe di lunghezza; ma sole cinquanta e qualche lega di larghezza.