Pagina:Le mille e una notti, 1852, I-II.djvu/461

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avere maggiore smania di vedervi di quella ch’essa abbia, e se potesse disporre delle proprie azioni, verrebbe a cercarvi, onde passar volonterosa con voi tutti gl’istanti della sua vita. — All’aria nobile ed ai cortesi suoi modi, ho giudicato che fosse qualche dama di considerazione. — Nè v’ingannaste in tale giudicio,» replicò l’eunuco; «è la favorita di Zobeide, la sposa del califfo, la quale la predilige tanto più in quanto l’ha allevata dall’infanzia, e si affida interamente in lei per tutte le compere che deve fare. Nella sua intenzione di maritarsi, dichiarò essa alla consorte del Commendatore de’ credenti d’aver volto gli occhi su voi, e le ha chiesto il suo assenso. Acconsentì Zobeide, ma disse che voleva in prima vedervi, onde poter da sè giudicare se buona era la scelta, poichè in tal caso avrebbe fatele spese delle nozze.» Voi vedete adunque che la vostra felicita è certa. Se piaceste alla favorita, non piacerete meno alla padrona, la quale non cerca che contentarla, e non vorrebbe contraddirne l’inclinazione. Ora non si tratta adunque se non di venire al palazzo, e mi vedete qui appunto per questo: a voi tocca risolvere. — Ho già bell’e risolto,» gli risposi, «e son pronto a seguirvi ovunque. — Va bene,» ripigliò l’eunuco; «ma sapete che non entrano uomini negli appartamenti delle dame del palazzo, e non si può introdurvisi se non mediante misure che richiedono segretezza; la favorita ne ha prese di giusto. Da parte vostra, fate quanto dipenderà da voi; ma sopra ogn’altra cosa siate discreto, andandoci della vostra vita. —

«Lo assicurai, che farei esattamente quanto m’avrebbe imposto. — Or dunque,» mi disse, «fa d’uopo recarvi stasera, al calar della notte, alla moschea che Zobeide, sposa del califfo, fece edificare sulla sponda del Tigri, e colà aspetterete che vi venga a prendere.» Acconsentii a tutto. Attesi con impazienza